mercoledì 22 febbraio 2017

Un anno e un mese di DM's Guild

(Perché a volte serve una botta d'autostima)



Un anno, un mese e una manciata di giorni da che ho messo in vendita on line il mio primo articolo sulla DM's Guild. Senza, peraltro, aggiungere nulla di nuovo dall'estate.

Attualmente, ho diciannove articoli all'attivo di cui diciotto ancora in vendita. Di questi, quattro non superano le 20 copie vendute, mentre cinque raggiungono le 50 e altri tre arrivano a superare di misura le 100, con uno che corre lento e determinato verso le 200.

In totale, a fronte di 1050 vendite complessive, ho incassato 473,41 dollari, trovando finalmente qualcosa di cui gioire nell'indebolimento dell'euro. Dato che la cifra che mi entra è il 50% del profitto generato, in poco più di un anno le mie nerdate ludiche hanno generato quasi 1000 dollari lordi. Non male, tutto sommato.
La cosa veramente piacevole è che tutti gli acquisti di giochi di ruolo dell'ultimo anno me li sono rifinanziati con gli introiti della guild; in pratica, il mio hobby principale è arrivato a sostenere se stesso, il che è molto soddisfacente.

Lavorando sui dati come un mancato ragioniere, trovo che ogni vendita mi ha dato in media 0,45 dollari, anche se all'atto pratico (con una forte eccezione) i contenuti più graditi sono quelli dal costo mediamente maggiore. Un solo articolo col prezzo sopra il dollaro non ha raggiunto le 50 copie vendute.

Se vado a includere i download gratuiti, che per certi lavori non rendo più disponibili, arrivo a 2689; in pratica, solo il 39% delle vendite sono "paganti". Ma se vado a vedere il mio primo lavoro, a lungo in pay what you want, scopro che a fronte di 555 download solo 136 sono stati paganti; per l'unico contenuto attualmente in pwyw, poi, la resa è imbarazzante: 173 download complessivi, di cui solo 6 paganti (con una media di 50 cents l'uno).

Gli articoli che vendono di più sono quelli relativi al dark fantasy, il genere che preferisco e che forse mi riesce meglio. Nello specifico, le opzioni per le classi vanno più delle razze, mentre vendo che il bestiario tematico va molto male, forse per via del suo prezzo più alto della media. Qualche lavoro iniziale è, oggettivamente, "sbagliato", ma con gli ultimi prodotti, salvo il bestiario di cui sopra, ho comunque ottenuto risultati accettabili.





Traendone le conclusioni, e offrendo suggerimenti a eventuali altri appassionati interessati a darsi alla produzione di contenuti sulla Guild.


1) Il pay what you want non paga, a meno che non vogliate fare il salto per diventare virali converrà sempre farsi dare qualcosa, per piccola che sia la cifra. E diventare virali richiede molto più impegno di quanto si possa pensare.

2) Come attività a tempo pieno, la vendita di contenuti on line richiederebbe molto più tempo e molte più risorse: impaginatori, revisori, illustratori... e ovviamente tutti i contenuti dovrebbero essere in inglese per avere qualche chance. In sostanza, bisogna capire quanto prendersi sul serio e quanto "investirci"; ciascuno fa le sue scelte, ma ricordiamoci sempre che a fare il passo più lungo della gamba si rischia di finire con le palle a terra.

3) Come principianti assoluti, o come "novellini del mercato", la DM's Guild non fa certo fare i big money. Se si punta a quello, conviene molto di più aprirsi un sito di fake news pieno di ad, qualche pagina facebook per condividiseseindignato, magari una rete di rimbalzi fra siti vari ciascuno pieno zeppo di ad, e il profitto è assicurato. Se vi va male vi condannano per frode, ma se vi va bene diventate guru intoccabili.

4) Visti i miei risultati personali, quel che rende meglio in termini economici è scrivere di quel che ci piace. I contenuti buttati via per far cassa, quantomeno nel mio caso, non hanno fatto un casso.


 A volte, quando le cose vanno male, fa sempre piacere vedere che qualcuno si è comprato una copia di un tuo vecchio lavoro nel quale non speravi più. Sarà pure come la dipendenza da like endemica del popolo di facebook, ma almeno questa genera qualcosa in più.

Spero vivamente che questo articolo sia stato interessante per gli altri italiani interessati a produrre sulla gilda. E, male che vada, se voleste dare un'occhiata ai miei lavori (LINK) mi fareste di certo cosa gradita.

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