martedì 14 gennaio 2014

Miniature Reaper Bones: una recensione delle mie più recenti acquisizioni - più una piccola anteprima

Oggi, tornato a casa dopo una notevole abbuffata a base di sushi e altre amenità varie, ho scoperto con gioia che sono finalmente arrivate dall'Inghilterra le mie tre miniature post-natalizie (nota: devo lasciare il feedback su ebay).

I pezzi, su cui ponevo l'occhio da tempo, serviranno sia per la mia collezione di miniature fantasy generiche, sia come pezzi per illustrare il manuale di Nell'Oscuro Sotterraneo - perché sì, lo illustrerò con foto gimpate (si dice photoshoppate, dunque pretendo che si possa dire anche gimpate: reclamo per l'Italiano la stessa flessibilità di altre lingue indoeuropee!) di miniature varie.
Per la precisione, si tratta di una nana ladra, di un orco esploratore e di un licantropo generico (alla luce dell'aver zanne e pelo, certe problematiche come quella del "come mi vesto/che arma impugno?" passano in secondo piano) appartenenti alla gamma Bones della Reaper, di cui già ho avuto modo di apprezzare diverse miniature in metallo.

Le tre miniature con le loro belle scatolette alle spalle. Il licantropo è enormissimamente uber.

Ora, da molti le Bones vengono viste come la "risposta Reaper" alla famigerata resina finecast della Games Workshop.
Se siete modellisti non serve che mi dilunghi sul dirvi tutto quel che si dice del finecast; in caso contrario, sappiate solo che questa resina è ormai nota a tantissimi col nome di failcast per diversi motivi:
  • in primo luogo la sua adozione in sostituzione del metallo ha comportato un aumento ingiustificato dei prezzi, anche se questa è più una caratteristica costante della GW che altro;
  • in secondo luogo, modellisti che prima erano abituati a misurarsi solo con plastica e metallo si sono trovati alle prese con la resina, un materiale molto diverso da trattare;
  • in terzo luogo, la qualità della resina GW non è per niente eccelsa, anzi, e a nessuno piace spendere 20 euro per una miniatura fallata.
Personalmente, ho acquistato una manciata di prodotti in resina finecast ed effettivamente un 50% di essi presentava difetti abbastanza gravi, ma da bravo modellista sono sempre riuscito a recuperare i pezzi fallati con qualche modifica; inoltre, l'ottimo servizio clienti (va detto: la GW farà prezzi assurdi, produrrà regole sempre più sballate, ma il servizio clienti è impeccabile), da me contattato, mi ha immediatamente inviato a casa due modelli sostitutivi per i pezzi fallati che avevo comprato, per cui con 35 euro io ho all'atto pratico ottenuto 70 euro di miniature; insomma, il bicchiere non è del tutto vuoto, ma di certo si può far di meglio e di certo ci sono materiali migliori della resina GW. Intendiamoci: la resina offre potenzialità tecniche che il metallo si sogna e un dettaglio che - fino a poco fa - la plastica si sognava, ma di certo non sarò io a pianger lacrime amare se la Games Workshop dovesse abbandonare gli altri materiali per darsi esclusivamente alla plastica.

Ebbene, quella con il finecast era stata fino ad ora la mia unica esperienza con la resina seria di produttori seri, e tutto sommato non mi aveva deluso tantissimo anche se non ci avevo visto nessuna rivoluzione.
La resina Reaper, invece, mi ha fatto tutta un'altra impressione, tanto che ho deciso di tesserne le simpatiche lodi.

Andiamo con ordine, partendo dal prezzo. Vi basti sapere che, comprese le spedizioni dall'Inghilterra, le tre miniature sono costate in tutto meno di € 10 (£ 8,30 per la precisione). Per quella cifra, a momenti, altre case produttrici non ti vendono neppure una miniatura singola.
Va però detto che altre case permettono di ordinare più agevolmente anche in Europa, mentre per la Reaper bisogna rivolgersi a venditori indipendenti che non hanno certo uno stock completo o che comunque devono passare per lunghe trafile prima di farti avere il prodotto in mano. In teoria poter sfruttare il cambio col dollaro debole sarebbe una pacchia, ma in pratica la dogana annullerebbe con i suoi dazi qualsiasi convenienza: senza tirare in ballo uno oggetto da me acquistato anni fa (che pagai più di spedizione e dogana che non di articolo vero e proprio), vorrei condividere con voi e con la vostra empatia la vicenda di un mio amico cosplayer la cui bat-cintura, pagata sì e no 15 euro, è ancora ferma a Genova in quanto avendola identificata come "belt" (e ritenendo ogni cintura un articolo di lusso) gli agenti doganali richiedevano un dazio di circa 50 euro.
Insomma, il prezzo è ottimo, ma la reperibilità è davvero scarsa. Per dire: Dragon Store ha in catalogo diversa roba della Reaper, ma non mi pare che ci siano pezzi Bones. Le aste ebay purtroppo continuano a restare uno dei modi migliori per procurarsi questi pezzi - ma l'asta ebay funziona in maniera tale che, per legge di Murphy, quando tu hai visto l'asta lei ti fa hasta la vista.
(battuta orribile, perdonatemi)

Passiamo piuttosto all'analisi dei pezzi. Analisi che mi ha lasciato molto soddisfatto.

Il licantropo ha una pelliccia molto ben realizzata, tutto sommato, e presenta solo in minima parte su un'unghia di mignolo quell'orribile stortura tanto nota nelle armi lunghe in resina finecast.

La nana ha, va detto, un viso non molto particolareggiato e un'arma ancora schiava dell'effetto "spade da LARP" così tipico di tante miniature; a parte ciò, la scultura è molto apprezzabile e trasmette davvero l'idea di una femmina nanica.

L'orco, più delle altre due miniature, necessita ancora di pulizia. In ogni caso siamo a livelli praticamente infimi se paragoniamo il pezzo con altre miniature. Sì GW, parlo per te.
  • Linee di fusione: le linee di fusione (dovute al punto di giunzione degli stampi) sono una delle croci di ogni modellista, magari specialmente quando coprono e rovinano una parte fondamentale del modello: vanno limate via, ma in certi casi limarle vuol dire portar via anche altri dettagli. Purtroppo, talvolta la GW è specializzata in linee di fusione larghe quanto una autostrada francese; nel caso delle Bones non solo le linee di fusione erano piccole e facilmente eliminabili, ma anche "mimetizzate" a dovere da pelliccia e affini.
Vedete la linea di fusione? No? Eppure è in primissimo piano, ho sparato la macro così tanto che l'avrebbe subito evidenziata, ma è mascherata come pelliccia e con pochissima pulitura neppure si vede.
  • Difetti della resina: signore e signori, praticamente assenti! Rispetto alla resina GW, su cui devi intervenire come se tentassi di tappare i buchi di un groviera, caratterizzata da bolle di ogni tipo, razza e nazionalità, questo è un passo avanti enorme.
Un mantello liscio e senza bolle. La chiamano resina, ma sembra plastica visti i pochi difetti.
  • Pulizia: le miniature necessitano veramente di pochissima pulizia: niente bavette, niente errori grossolani... l'ideale per un neofita, e anche per un modellista che vuole miniature "da battaglia".
In teoria potrei prendere subito il marrone e iniziare a colorare questa miniatura dopo neppure un minuto di limatura.
  • Dettaglio: come dicevo prima, il dettaglio non è però ottimale. Se dovessi stilare una classifica, collocherei il livello di questa resina qualche posizione sotto il metallo Reaper, e di certo sotto alla resina GW - quando è fatta bene. Senza contare che ci sono anche altre plastiche che ormai si stanno avvicinando a questo dettaglio, o che lo superano direttamente; per dire, è già da un po' che la plastica GW ha dettagli superiori, ma anche prezzi molto più alti. Siamo comunque qualche spanna sopra rispetto ad altri prodotti meno recenti, e siamo diverse spanne sopra rispetto ad altre miniature per il gioco di ruolo.
Se paragonata con un'elfa finecast priva di difetti (che prima o poi finirò di pulire), la nana si mostra effettivamente priva di dettagli e meno aggraziata nelle proporzioni, con arti e testa ancor più grandi di quanto ormai sia ancora necessario fare nel 28 mm.

Tuttavia, se il paragone si fa con una miniatura più vecchia in metallo, il dettaglio è identico se non nettamente superiore.


In definitiva, le miniature Reaper Bones mi sembrano essere più che discrete per il gioco di ruolo; non le consiglierei mai come base per dei pezzi da esposizione, ma l'ottimo rapporto qualità/prezzo le rende molto ghiotte per un giocatore/modellista che non voglia imprecare in lingue sconosciute ai più quando il suo pezzo da collezione da 30 euro (pagato 10, ma quotato di più) cade dal tavolo - ogni riferimento a esperienze autobiografiche del sottoscritto è tristemente reale.
Il che ne fa un prodotto che centra in tutto e per tutto il suo obiettivo.


Ma, dopo questa marchetta spudorata e disinteressata alla Reaper, vi lascio con una piccola anteprima di uno dei miei prossimi lavori per WH40K, che verrà forse sviluppato assieme ai demoni di Nurgle non appena avrò finito con il secondo principe demone di Tzeentch.


Di che cosa si tratterà? In teoria in questa immagine ci sono tutti gli elementi per capirlo (sorvolate sulla mia foto improponibile, grazie!), con un po' di fantasia e di impegno. A chi indovinerà per primo (basta inviare il commento: non li pubblicherò fino a che non arriverà quello giusto, ma li vedrò in ordine di arrivo) permetterò di scegliere con quale dei tre schemi di colore (uno più classico, uno molto anni '80, uno molto più recente) dipingere alcuni dettagli del modello.

4 commenti:

  1. Bella recensione, fa piacere vedere che questa gamma di miniature comincia a diffondersi anche in Italia. Un veloce consiglio: per gli elementi storti basta scaldare la miniatura (p. es. immergendola in acqua bollente) e riposizionarla.

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    1. Grazie, ma già sapevo. :) Solitamente in quei casi io riscaldo la resina col phon e poi metto tutto velocemente in acqua fredda per ridare la forma.
      Certo è che questa resina, per quanto meno dettagliata, dà anche molti meno problemi.

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    2. Ciao, posso gentilmente chiederti su quale sito hai acquistato le miniature Reaper Bones?

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    3. Messaggio visto tardissimo per colpa della mail, perdonami.
      Purtroppo le ho dovute ordinare da ebay britannico, dato che altri venditori non ne ho trovato (e volevo evitare la dogana).

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