giovedì 10 novembre 2011

Partendo da Yeats

Già qualche tempo fa, molto tempo fa in effetti, avevo scritto una poesia che prendeva le mosse da Easter 1916 di Yeats, specificamente dai versi secondo i quali "too long a sacrifice/can make a stone of the heart" e "a terrible beauty is born".

Ma stavolta la riflessione porta a esiti differneti, a una constatazione amara. Dopotutto son cambiato in questi anni, e non solo nell'aver acquistato più padronanza con i metri poetici.




Dicono alcuni che possa, col tempo,
Un gran sacrificio il
Cuore mutarti in un sasso di pietra
Che, freddo, crudele,
Certo non batte per nulla, non prova
L'amore né l'odio:
Quasi una statua, nel marmo scolpita,
Superba, esemplare,
Duro modello perfetto e spietato,
Non vivo, inumano.
Pure, talvolta a mutarti non sono
Le gesta compiute
Senza egoismo, il donare te stesso
In nome di cause
Nobili, o forse soltanto credute es-
Ser tali, ma solo il
Lento dolore provato nei giorni
Vissuti soffrendo.
Niente di nobile allora, soltanto
Di rozzo granito, a
Tratti sbozzato, diventi nel cuore,
Giammai qualcheduno in
Te cercherà d'un esempio la forza.
Rimani soltanto un
Uomo che molto ha lottato col mondo,
Che perse le proprie
Sfide, talvolta per poco valore,
Talvolta per troppo
Grande sentire d'amore, consunto-
Si in nulla, da solo,
Mentre il suo cuore batteva, ogni istante
Più lento, per niente.

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