lunedì 12 ottobre 2009

Ritardo mostruoso

Causa influenzina lieve, dolori vari da post rievocazione storica, università tiranna, tempo schifoso e connessione traballante posso aggiornare il blog solo ora.

Una poesia vecchia di qualche mese, appartenente al mio filone "ribelle-apocalittico".

Verrò dal Caos come messaggero
A voi che siete senza coscienza,
E mistificate sempre il vero
Per la vostra sporca convenienza.

Verrò dal disordine profondo,
Non certo privo di coerenza,
Donde è nata l'anima del mondo
Stuprata da voi con gran violenza.

Vengo dal tutto, vengo dal niente,
Per vendicare la sofferenza
Imposta alla più misera gente
Con la vostra vile compiacenza.

Vengo dal popolo dei poeti
Senza l'ossequiosa riverenza
Per i potenti, ma sempre lieti
Di denunciar la loro indolenza.

Sono venuto per voi, signori,
Per la vostra tronfia incoerenza,
Affinché voi proviate i dolori
Che infliggeste con tanta irruenza.

Sono venuto per voi, gli eletti,
Che ci negaste la conoscenza
Voi, dannati, più che maledetti,
Imponendo la vostra potenza.

Tremerete nel vedere le stelle,
Ormai private d'ogni innocenza;
Notte e vendetta sono sorelle:
Col buio vi darò la sapienza.

Nessun commento:

Posta un commento