domenica 6 settembre 2009

Queste poesie, invece, le ho scritte da poco.

La prima risale a fine Luglio, la seconda a metà Agosto.

Quando l'ultima stella sarà spenta
Io riderò della vostra arroganza;
E dovrete avere l'anima attenta,
Perché sarò io a guidare la danza.

Ci impegneremo affinché non si senta
Il fetido stridio della mattanza
Che la vostra perfidia, ben contenta,
Portava avanti con molta arroganza.

Son cadute ormai le maschere liete,
Strappate dalla nostra indignazione:
A tutti ormai è evidente quel che siete.

Non vi daremo pace, né quiete,
Noi saremo la vostra dannazione,
Araldi del tempo che tutto miete.



Aspetto; ora è quiete il mio momento,
Mentre si disperde il pensiero
Contro un male in silenzio, e che non sento,
Ben diverso da quello vero.
Grida e urla attorno a me, da ogni parte,
Molto si affannano, incalzanti,
Quasi emesse malignamente, ad arte,
Richiamo a spiriti distanti.
Ma ora volo alto, nonostante tutto,
Levato grazie al mio sperare.
Pure, quando il sogno sarà distrutto,
Verran per me le ore più amare.

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